Il Mussi-Lomabrdi-Femiano si è appena concluso, ma il nuoto italiano non si ferma e fa tappa a Legnano per il XX Trofeo Sprint-XVIII Memorial Betti. Vasca corta, l’occhio sempre al cronometro, ma cambia la filosofia: batterie e finali al posto della serie unica. “Forse è meglio con batterie e finali, ma non è un grosso problema – commenta a Swimbiz.it Silvia Di Pietro, al debutto nella vasca lombarda e reduce da una prova positiva a Massarosa – però, per un evento così importante, andrebbe cambiato qualcosa: la piscina di riscaldamento è troppo piccola, quasi una pozzetta”. Anche Ilaria Bianchi commenta “La vasca è un po’ piccola. La finale diretta, invece, non è un problema per me: mi sono sempre trovata bene”. Di vasche alternative se ne possono trovare in Italia “Il nuovo Stadio del Nuoto a Bologna è stupendo. So che hanno anche proposto di ospitare un Assoluto, ma prima vanno sistemate alcune cose”. Ma se il lato memoriale richiede doverosamente che il meeting resti in Versilia, perché non optare per un impianto temporaneo, com’è prassi anche a Mondiali ed Europei? “Può essere un’alternativa, anche se i costi aumenterebbero”.
A Silvia resta il tempo di rifinire gli ultimi dettagli “Specie la forza, che conta tanto in corta” e ai Mondiali in vasca corta di Windsor tirerà le somme del lavoro svolto in questo primo scorcio di stagione. Ilaria Bianchi, che qui a Legnano l’anno scorso stabilì il record della manifestazione nei 100 farfalla (57”55) aveva già come obiettivo la vasca lunga. Dando il giusto peso anche al riposo “Ho fatto una pausa più lunga dopo Rio. In fondo vengo da tre Olimpiadi - il trentacinquenne Anthony Ervin, olimpionico a Rio, a Swimbiz.it spiegò come gli anni di stop dal nuoto abbiano, paradossalmente, prolungato la sua carriera ad alto livello(leggi qui) – sono d’accordo, ma penso che lui o lo stesso Phelps abbiano un’altra mentalità. Possono permettersi fare pause, perché sono motivati. Se io smettessi per un anno, non so se avrei la forza di riprendere subito ad alto livello”.