E’ una partita d’allenamento, quella tra Settebello e Sport Management, al collegiale di Busto Arsizio. Il clou sarà martedì, contro la Georgia in World Cup. Ma a prendere quel gol, Sandro Campagna non ci sta. Posizione classica, braccia protese in alto, voce alta e ferma per richiamare all’ordine la difesa. Sembra uno chef che dirige la sua cucina. Stellato, come le mattonelle dell’impianto che, modello Hollywood, celebrano giocatori di ieri e di oggi. I richiami fanno parte del gioco, lo sanno bene anche gli azzurri “Lo faccio per loro. Non bisogna mai scendere sotto un certo livello di attenzione e performance - commenta il Ct a Swimbiz.it – altrimenti subentrano gli automatismi negativi, difficili da togliere. Meglio prevenire che curare”. Campagna non fa distinzioni generazionali “Giovani o veterani, tutto sta nella motivazione individuale - per questo allarga sempre la rosa – così ho giocatori che vogliono lottare per un posto in nazionale”. La sua cucina ha anche una nota hot “Dobbiamo essere sempre ‘arrapati’ nel migliorare le piccole cose”.
Un Settebello sempre tra le prime quattro al mondo, tra Mondiali e Olimpiadi, negli ultimi quattro anni. Argento olimpico di Londra 2012, bis di bronzo a Rio 2016. Giusto avere sempre grandi aspettative dagli azzurri “Ma è sbagliato dare per scontata una medaglia”. La ricetta prevede sempre una perfetta preparazione fisica, specie oggi che i giganti non sono più solo slavi “Ma anche con australiani e americani – fondamentale è, poi, un sistema solido – ma devi essere preparato, come all’università: se ha una buona nomea, ottimi professori e un metodo di studio da 6-7 ore al giorno, ne uscirà un ottimo laureato”. E come l’università e il lavoro, anche lo sport va sempre più verso la specializzazione. Oggi è più difficile un Carlo Pedersoli o un Francesco Postiglione, grandi sia con la cuffia sia con la calottina “Nella pallanuoto, la tecnica ha preso il sopravvento. Lì i fondamentali cambiano continuamente, perché cambiano metodi e sistemi di gioco”.
Serve capacità di adattamento, come ha dimostrato il suo amico Antonio Conte a Londra “Non è mai facile imporsi subito all’estero, dimostrazione delle sue enormi qualità – amicizia incondizionata per Campagna, come il suo amore per la Juventus – ho conosciuto anche Allegri. Ha la testa sulle spalle ed è bravo a preparare le partite. Ora sarà importante dimostrare che la finale col Milan è stata solo una partita. E da fine febbraio in poi, presentarsi con un gioco e una preparazione dei dettagli fondamentali per vincere le partite a eliminazione diretta in Champions”.