Alle Olimpiadi di Rio, agitava l’indice come a imitare il noto cestista Nba Dikembe Mutombo, che con quel gesto diceva agli avversari “Non in casa mia”. Per la ranista Lilly King, quel dito era puntato verso un destinatario preciso: la russa Yulija Efimova, battuta dalla statunitense nei 100 m rana. Una polemica per la presenza dei Russi ai Giochi, dopo un anno olimpico di accuse reciproche e corsi e ricorsi in tribunale(leggi qui). Fu Efimova a chiudere la polemica, poi ripartita da un team professionistico – ironicamente, uno dei tecnici è statunitense(leggi qui) – che porta il suo nome. In questi giorni ha nuotato i 50 rana (29”88) e i 200 rana (2’21”35) più veloci dell’anno. Contemporaneamente, alla Indiana University, Lilly King ha ricevuto in regalo un colbacco da un fan russo. Forse un gesto sarcastico, oppure un tentativo di distensione.