Non è certo semplice affrontare un Europeo, un mese dopo aver trattenuto il respiro a 104 m di profondità, per giunta pochi giorni dopo aver fatto altrettanto a -102 m(leggi qui). Ma Alessia Zecchini è un Phelps dell'apnea, pluricampionessa e primatista mondiale. Molti apneisti usano una tecnica particolare di respirazione, detta carpare, che permette di estendere la capacità massima dei polmoni. Ma per Alessia, oggi a Cagliari, è valso il più semplice e antico carpe diem. Coglie l’attimo, quei cm che fanno la differenza per vincere l’Oro, nell’apnea dinamica con monopinna: 232.31 m contro i 231.74 m della russa Natalia Ovodova. Il Bronzo va a Tiziana De Giulio (229.06 m), che si va ad aggiungere alle medaglie azzurre nella prova maschile. Bronzo (249.80 m) per Matteo Airoldi e Argento di Luciano Morelli in 267.21 m, dietro all’ermetico croato Goran Colak (279.39 m). Talentuoso, ma neppure lui basta a scalzare l’Italia dal primo posto nella classifica finale: cinque ori, tre argenti e sette bronzi, il bilancio finale della nazionale di apnea della Fipsas. Un gruppo straordinario per spirito, compattezza e agonismo.