E’ ormai la soluzione standard per i grandi eventi acquatici. Utilizzare piscine temporanee permette un notevole risparmio rispetto a un impianto permanente ed elimina il rischio di lasciare cattedrali nel deserto inutilizzate a fine evento. La costruzione di grandi piscine permanenti viene così limitata quei soli impianti pensati appositamente per ospitare anche in futuro grandi competizioni internazionali. Come la Duna Arena – Danube Arena in inglese - di Budapest, realizzata con criteri olimpici(leggi qui) e ultimata a tempo record per i Mondiali di nuoto. Esistono soluzioni ibride: i recenti Mondiali di nuoto in vasca corta di Windsor(leggi qui) si disputarono in una piscina temporanea, ma la vasca da riscaldamento è permanente e oggi serve la comunità.
Una piscina prefabbricata, inoltre, dà la possibilità di ospitare le gare virtualmente ovunque. Perfino all’ombra di splendidi beni culturali o paesaggistici, diventando così un incentivo al turismo. E’ il caso del parco cittadino Városliget, di fronte al castello di Vajdahunyad, location del nuoto sincronizzato ai Mondiali di Budapest (foto a lato). A fine manifestazione, tutti gli impianti temporanei saranno smontati e riassemblati in zone dell'Ungheria carenti di piscine.
La competizione iridata, infine, include una piscina temporanea per i tuffi dalle grandi altezze. Di forma cilindrica “Larga 15 metri e profonda 6, si compone di una struttura autoportante una soluzione unica, senza precedenti nell’intera storia dell’azienda” scrive in un comunicato la Myrtha Pools-Piscine Castiglione, partner Fina e punto di riferimento mondiale per la costruzione di piscine temporanee. Possibile spunto, forse, per portare in futuro anche i tuffi ‘normali’ fuori dalle piscine classiche. E ospitare gare, sulla scia dell’high diving, in contesti dal forte impatto visivo.