Croazia amara per per il 7bello. Gli uomini di Sandro Campagna non riescono a superare l'ostacolo degli adriatici che si confermano ancora una volta autentica bestia nera (batterono gli azzurri nella finale olimpica 2012 e nella finale per il terzo posto di Kazan 2015). Per la nazionale italiana una gara ad insegumento con i croati quasi sempre in vantaggio e spinti dalle prove di Sukno e dell'oriundo Garcia, micidiali al tiro. Azzurri che non sono riusciti a sfruttare appieno molte superiorità numeriche e ad organizzare una fase difensiva all'altezza di un avversario che al momento opportuno, non si è posto il problema di usare le maniere forti (ne sanno qualcosa Aicardi e Bodegas, spesso maltrattati dai rispettivi avversari). Croati in vantaggio nel primo quarto per 3-2 con protagonisti Setka e il già citato Sukno. Nel secondo, la situazione si ribalta e i ragazzi di Campagna giungono al pari (5-5) nel finale grazie alla rete di Di Fulvio. Ad inizio terzo quarto, l'unico vantaggio azzurro, il 6-5 firmato da Figlioli, ma l'unico vero e proprio bagliore di luce, con un pesante break adriatico di 4-0 (reti dei soliti Garcia, Sukno, Setka ed ad inizio quarto con Vukivecic). Nella parte finale un nuovo avvicinamento italiano, con il 10-9 siglato da Renzuto Iodice, ma il finale è ancora croato con Buslje e Garcia che chiudono conto e partita, fissando il risultato sul definitivo 12-9. Ora al 7bello toccherà il girone minore, che va dal quinto all'ottavo posto, esattamente come al 7rosa, sconfitto nei quarti ieri con la Russia. Un mondiale ungherese che comincia a lasciare l'amaro in bocca agli appassionati di pallanuoto italiani.