Al di là della cronaca, è il tipo notizia che colpisce la nostra famiglia del nuoto a lasciarci sbigottiti. Inermi di fronte al fatto che accettare la morte a 24 anni durante un allenamento è qualcosa di difficilmente comprensibile. Inermi e senza parole, noi che siamo passati dalla gioia incontenibile delle tantissime e preziose medaglie mondiali a Budapest, al buio e all’angoscia per la morte di un azzurro che aveva partecipato alle Universiadi del 2015. Mattia Dall’Aglio ci ha lasciati in un pomeriggio d’agosto mentre in palestra seguiva il suo allenamento. Solo , con il suo programma, il suo presente e il suo futuro. Sulle cause ci dirà l’autopsia, ma niente può togliere da questa giornata il buio che improvvisamente ha spento la vita e la vasca di un più che promettente atleta della nostra famiglia del nuoto. Con profonda tristezza scrivo queste poche righe, abbracciando la famiglia sua che è anche la nostra in questo dolore.