A due mesi dalle elezioni Fina, il rapporto con la Ligue Européenne de Natation e il suo Presidente, Paolo Barelli, non pare destinato a migliorare. Sembra di rivedere la conferenza stampa post elezioni(leggi qui), con l’ex velocista azzurro affiancato dal Bureau, leggendo il comunicato stampa pubblicato in questi giorni dalla Len. Allora come adesso, l’Europa del nuoto chiede una rappresentanza nei comitati e nei quadri di comando della Fédération Internationale de Natation che rispecchi l’importanza del continente negli sport acquatici. Testimoniata, ad esempio, dagli ultimi quattro mondiali ivi ospitati - Roma 2009, Barcellona 2013, Kazan 2015, Budapest 2017 – o dal 46% dei medagliati e 49% dei finalisti ai recenti Mondiali di Budapest. E tuttavia, l’Europa occupa solo il 25% dei seggi disponibili nella Fina, mentre sono ben rappresentati diversi Paesi di Oceania, Africa, Asia e Americhe che non hanno avuto un singolo finalista a Budapest (ad esempio India, Urugruay e Nigeria) .
In allegato, in formato excel, il confronto tra risultati sportivi e numero di rappresentanti Fina dei cinque continenti, stilato dalla Len: Clicca qui per l'allegato
Il comunicato si conclude con un monito “Le scelte della Fina stanno chiaramente andando nella direzione sbagliata. Temiamo che la struttura sia ora in pericolo e che gli sport acquatici potrebbero deragliare dagli attuali binari di successo, andando contro l’interesse degli atleti”.