Minervini, da argento mondiale ai vertici Len “Ma ho iniziato come qualsiasi neolaureato”

Copyright foto: Giorgio Scala-Deepbluemedia

Quando un atleta trionfa, diventa presto beniamino del pubblico. E l’amore dei fan spesso li spinge a pensare che, se il loro campione preferito ha vinto medaglie, sarebbe automaticamente perfetto anche come allenatore, dirigente, persino politico.

Invece, appesa la cuffia al chiodo, tutto riparte da zero. E i gradi, vanno nuovamente guadagnati sul campo. “Indubbiamente un ex atleta ha le qualità per far bene nel mondo del lavoro: spirito di sacrificio, obiettivi da raggiungere” commenta a Swimbiz.it Gianni Minervini, grande ex azzurro – argento mondiale nei 100 rana a Perth 1991, bronzo a Madrid 1986 – appena nominato Direttore Esecutivo della Ligue Européenne de Natation (in foto col suo predecessore, Paulo Frischknechtma per avere successo, in qualsiasi cosa, servono le competenze. Che si maturano in diversi modi, dagli studi alla gavetta. Quando entrai in Procter&Gamble, iniziai come qualsiasi neolaureato. Studi d’ingegneria (e poi master) alla Ucla di Los Angeles, iniziati quando ancora nuotava. E’ ancora possibile accompagnare studi e agonismo? “Mi auguro di sì, anche perché oggi le carriere natatorie si allungano e si entra nel mercato del lavoro a un’età più avanzata. Ma posso parlare solo per gli Stati Uniti, perché ho studiato lì, quando la mia famiglia vi si trasferì”.

Nel 2015 Minervini concluse la sua avventura in P&G, ma già si era riavvicinato al mondo del nuoto in occasione dei Mondiali di Roma 2009 “Prima da portavoce per la candidatura, poi nell’organizzazione come associated director”. In lui convivono preparazione manageriale ed esperienza in questo sport. Ma dovendo scegliere, quale delle due caratteristiche è più importante per dirigere una moderna federazione sportiva? “Se esistono due scuole di pensiero, penso siano egualmente importanti. Tuttavia, tendo più a dire che avere competenze manageriali sia fondamentale, qualunque sia l’organizzazione diretta – e in caso di assoluta inesperienza  in questo sport – chi dirige dovrà dotarsi di collaboratori che lo aiutino”. Ad ogni modo, per fortuna “Posso dire che oggi ci sono sempre più persone competenti nello sport che si dotano  di conoscenze manageriali.

moscarella@swimbiz.it

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