Lui un mondiale l’ha vinto, e alle Olimpiadi arrivò sino in finale. Maurizio Felugo si è distinto anche come dirigente, eppure entra con umiltà nel Consiglio di Lega, come indipendente, della Serie B di calcio “E’ troppo facile fare critiche e analisi dopo un risultato così negativo – il riferimento è alla mancata qualificazione mondiale della nazionale di calcio – ma sono contento del fatto che si sia pensato a me per questo ruolo, nonostante venga da un altro sport. Evidentemente c’è davvero voglia di cambiare il calcio e può essere un’opportunità di crescita anche per me” commenta a Swimbiz.it.
I riflettori dei giornali nazionali, anche quelli generalisti, sono ora sui grandi risultati degli sport acquatici azzurri. Qualcosa che Swimbiz sottolinea da tempo. E che il Direttore di testata, Christian Zicche, ha recentemente ribadito a Radio Roma Capitale(leggi qui), citando il lavoro alla base di società e federazioni, l’organizzazione capillare, i centri federali e la passione degli ex atleti che si rimettono in gioco per il movimento i punti cardine del ‘Sistema Acqua’, italiano e vincente “Vengo dalla Pro Recco, modello di professionalità – ricorda Felugo – e credo anch’io che faccia parte di un mondo, quello della pallanuoto italiana, contraddistinto da una grandissima organizzazione”. Soprattutto le nazionali “E mi riferisco a tutte, anche quelle giovanili(leggi qui). Va dato merito di questo al lavoro delle società, della Federazione e dello stesso Presidente federale Paolo Barelli, tirando fuori il massimo da ogni squadra e da ogni atleta”.
Un Felugo concorde con Swimbiz anche sul ruolo degli ex atleti “Non tanto per l’immagine del movimento quanto perché in grado di capire da dentro le problematiche più urgenti da affrontare – e cita l’esempio delle famigerate nuove regole per la pallanuoto – dispiace sentir parlare di questo. Anche perché non vengono interpellati proprio i diretti protagonisti, atleti e allenatori”.