Se la rana, quella nuotata, è una filosofia, un modo di stare in acqua e interpretare uno stile unico - tanto che i ranisti sono una “riserva” speciale per loro stessa ammissione - Fabio Scozzoli è sempre una piacevolissima sorpresa. Nella sua nuotata, nei suoi risultati, nel suo modo di vivere e gareggiare la rana. L’esempio e la prova di Fabio, il ranista discreto ma deciso, potente e decisivo, elegante e fluido. Aggettivi che calzano come un aderentissimo costume che ti fa sentire tutt’uno con l’acqua. Il risultato di Fabio a cento metri, sotto il muro abbondante del minuto scatena il sorriso discreto, ma dentro c’è il leone che pulsa. Dopo l’infortunio e una carriera irta spesso di palpabili delusioni sul filo di quel rasoio che spesso è la vita acquatica di un campione. Energia e positività, educazione e gentilezza: una sorta di integratore perenne che Fabio dispensa come un tratto di Osho “i limiti che ci poniamo sono più nostri che reali”. Giusto, come l’essere di esempio in un mondo spesso troppo urlato alla prima prestazione, e in crisi alla prima difficoltà, alle volte troppo di superficie per resistere nel tempo. Crederci sempre, mollare mai. Fabio Scozzoli con l’arma più forte che ci sia, è un esempio per tutti. Con garbo. Con serietà. Con competenza. E con grande risultato.