Nuoto e politica internazionale vanno a braccetto più spesso di quanto si pensi. A volte in modo spiacevole, pensando ad esempio quanto, troppo spesso, ai Giochi Asiatici (quest’anno si terranno a Giacarta) emerga la rivalità tra Paesi orientali(leggi qui). Nel 2013, gli atleti israeliani impegnati nella Coppa del Mondo Fina a Dubai e Doha si videro ‘censurati’ bandiera e inno. Più spesso, per fortuna, gli incroci tra nuoto e politica riguardando lo sviluppo attraverso lo sport o la pianificazione di eventi sportivi. In questi giorni Paolo Barelli, in qualità di Presidente della Ligue Européenne de Natation, ha incontrato il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán. L’Ungheria ha una sterminata tradizione nel nuoto – vanta il primo campione olimpico della storia, Alfréd Hajós(leggi qui) – e, salvo qualche incidente internazionale che in passato coinvolse l’Italia e la stessa Israele(leggi qui), resta centrale per gli eventi europei e mondiali.
La spettacolare e costosissima - quasi 200 milioni di euro - Duna Arena di Budapest(leggi qui), tanto cara a noi italiani per gli straordinari Mondiali dello scorso anno, merita certamente di diventare terreno privilegiato per molti altri eventi acquatici nei prossimi anni. E la stessa Budapest ospiterà il prossimo 2 giugno il Congresso Len dove, informa il sito Fin, interverrà anche il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani per il convegno sul nuoto come fondamentale mezzo di prevenzione contro l’annegamento. Ancora oggi una delle prime cause di morte al mondo(leggi qui), in particolare tra gli emigranti e le fasce della popolazione che non hanno avuto accesso a lezioni di nuoto.