Un Paese punteggiato di corsi d’acqua, eppure piagato da una bassa alfabetizzazione acquatica e un’alta incidenza di morti per annegamento (il 9% dei decessi totali nel 2015 secondo il National Crime Records Bureau), dove accorrevano volontari persino dall'Australia per insegnare nuoto(leggi qui). L’India è anche uno dei Paesi più inquinati al mondo e pertanto, ancor prima del valore sportivo di una moderna vasca da 50 m installata a marzo nel centro sportivo d’eccellenza Padukone-Dravid di Bangalore, conforta che sia ‘eco-friendly'.
Omaggio della scuola (Myrtha Pools) in fatto d’impiantistica acquatica, perché va da sé che oggi l’eccellenza sportiva debba andare di pari passo con la sostenibilità ecologica ed economica. E se il ‘calcio’ dell’India, in fatto di popolarità, resta il cricket – e il badminton, non a caso il centro sportivo prende il nome da due leggende di questi sport – la nuova struttura fornirà un supporto d’élite alla squadra locale Dolphin Aquatics e al tecnico Niha Ameen, in passato già selezionatore della nazionale olimpica indiana di nuoto.