Perché è un meeting così ricercato dagli atleti internazionali? Perché quel nome, Roma, nonostante i suoi problemi sa ancora esercitare un fascino unico sugli stranieri col suo carico d’immagini, i monumenti, il Papa e la piscina più bella del mondo. Parola di Pellegrini, parola di Michael Phelps, che ai Mondiali di Roma 2009 con tenera ingenuità chiedeva “Ma sono stati gli antichi romani a costruire lo Stadio del Nuoto?”. Merito anche della vasca scoperta, una finestra sul mondo, e il cielo come soffitto. Ma c’è un rischio, e non è un caso se i grandi eventi acquatici si tengano ormai (quasi) sempre al chiuso: allo scoperto, si resta in balia dei capricci del clima. Quattro anni fa, la festa del Settecolli era funestata da una ‘bomba d’acqua’ che si scagliò sul Foro Italico(leggi qui). L’anno scorso, il problema fu l’opposto: il caldo intenso investiva gli spalti, come sottolineava anche qualche spettatore su Twitter, all’hastag ufficiale dell’evento(leggi qui).
A domanda del Direttore di Swimbiz.it, Christian Zicche, Fin e Coni Servizi hanno più volte fatto capire che al momento non sarebbe prevista la realizzazione di una copertura per l’impianto. Da anni, lo stesso Direttore di Swimbiz suggerisce pubblicamente una soluzione alternativa, almeno per il caldo, e spettacolare: far disputare le finali di sera(leggi l’editoriale qui), sfruttando al massimo anche la magia di Roma di notte, con la possibilità di costruire eventi attorno alla competizione. Un assaggio, lo abbiamo già avuto la scorsa estate (foto a dx). Al momento, il sito Fin indica le 19.00 come orario d’inizio delle finali di quest’anno – nel week-end del 29 giugno-1° luglio - già un passo avanti rispetto all’edizione precedente. Il primo, forse, verso la realizzazione di un evento, come e più di sempre, in grado di sbalordire il mondo.