Nella rassegna stampa odierna, colpiva leggere l’inchiesta del Fatto Quotidiano sui costi sempre più alti dello sport per le famiglie italiane. Che poi sono il primo e più importante ‘sponsor’ dei giovani atleti, vista la carenza di borse di studio o persino di sgravi fiscali “Lo Stato ti consente di scaricare il 19% di 210 euro, in pratica 40 euro e solo a partire dai 5 anni. Una goccia nel mare” si legge nell’articolo di Elisabetta Ambrosi, e solo i continui sforzi delle società e qualche iniziativa privata vengono incontro ai genitori degli atleti. Ancor più dell’iscrizione, a pesare sono i costi delle trasferte e dell’attrezzatura. Nel nuoto non ci saranno più i gommati, ma non siamo certo tornati ai costumini dei tempi di Spitz: la tecnologia è andata avanti e i prezzi con essa.
Ma per questo sport, lo ribadiamo spesso, il punto non è solo allargare anche ai meno abbienti il bacino di praticanti per scovare nuovi talenti per le Olimpiadi. E’ una questione di sicurezza, di tutela della salute dei bagnanti, motivo in più per rendere obbligatorio il nuoto a scuola sin dall’infanzia, come suggerito poco tempo fa dal Direttore di Swimbiz.it Christian Zicche a Radio Cusano Campus: