Tutto come da previsione, o quasi. Cusi, Cusi oh oh, il giro della morte dei 400 misti con qualche imprevisto francese fluido in più per Ilariona Cusinato (e Carlotta Toni) che sperimenta la prima finale da brividino della sua carriera. Il pomeriggio scozzese fa rima con il gas che si deve aprire per cercare il colore di una medaglia. E sui colori, bellissima la pennellata dell’Avatar Miressi che riaggiusta in testa, in ultima frazione, le aspettative del quartetto azzurro. Che se si sveglia anche Vendrame ci facciamo un buon tè come da tradizione anglosassone e non diciamo altro. Solo uomini veloci? Macchè, la Pellegrini (tempone personale 53”7) ci fa venire il gusto anche del dolce con il tè, vista la qualità della staffetta che lei comanda. Poi, la Quadarella che tutti si aspettano, senza patemi, nuotata che sembra un metronomo musicale, per chi suona la campanella è chiaro fin qui, e il gusto si fa bis se pensiamo a tutto il suo programma europeo. Gusto un po' amarognolo per i 400 stile libero, dove Acerenza si perde dietro un tempo troppo distante dal miglior Ace dell’assoluto (3’46” 27 ad aprile, oggi quattro secondi sopra). Avrà scaricato male, chi lo sa, certo che non tutte le torte vengono col buco. Chiederemo lumi tecnici al suo coach.