L’eterna questione, si nasce o si diventa? Nello specifico acquatico che ci riguarda - non fosse altro che se sei un prodigio col violino e se ne accorgono vai diretto alla Suzuki, che non è una macchina bensì la più preparata scuola per talenti simil geni - basta guardare alle prime corsie. Beato a te, risponderanno migliaia d’istruttori di base, forse i primi a percepire che il pargolo acquatico da brevetto ha certo una confidenza altra con l’elemento acqua. Ma certo il dna acquatico che si creda o meno esiste a prescindere dalle, pur sempre importanti, scuole nuoto. Vedi per esempio Michelino primo Phelps, l’essere più acquatico del globo, un mix extraterrestre di capacità, adattamento, struttura simil pesce, uno che ha capito subito la differenza di movimento nel terracqueo mondo: in acqua volo, per terra gattono. Lui non faceva e non fa bollicine tra le dita della mano in trazione, uno dei parametri di vicinanza alla perfezione stilistica. Sul fatto poi che Michelino Phelps fosse un extra vasca si è capito tutto dalla sua naturalezza disarmante in costumino, riprese subacquee comprese. Solo con la Suzuki, intesa come macchina, si è dimostrato nei suoi limiti umani, tutti e comunque all’asciutto di questo nostro mondo del nuoto. Presto Michelino da Baltimora, lo ha annunciato oggi con la sua Nichole, diventerà papà, che bella notizia a forma di fiocco azzurro. Per l’occasione ha sfoggiato il mini costume MP, roba da supereroe peraltro, indicativo del futuro acquatico in eredità al nascituro, Michelino Jr secondo. Baby champion alla riscossa, perché il dna a forma di corsia è già premonitore. Da noi? Aspettare il dopo Rio e magari una baby Pellegrini. Attendiamo fiduciosi.
zicche@swimbiz.it