La vita è in diretta, e cogli l’attimo Giovanni Malagò presidente Coni e Aniene intervistato da Cristina Parodi parla di Olimpiade e portabandiera, sarà che la primadonna dello sport azzurro è Federica Pellegrini, la sua Federica, ma “ne parlerò con gli amici della Giunta all’inizio del prossimo anno”. Charmant Malagò, et voilà si parla di olimpiadi prossime, e chissà, lo speriamo tutti, nel futuro 2024 di Roma. Che Rio olimpica sia già una cosa stra maledettamente seria è facile intuirlo dal climax che si è già impossessato di casa Italia. Se è vero che il corollario natatorio dell’anno prevede tra pochissimo gli europei in corta in Israele e poi tutto di corsa verso la “lunga” di Londra, l’anno olimpico inghiotte tutto, perché tutto è relativo nei confronti dei cinque cerchi. Il Moro, il relativismo acquatico lo ha metabolizzato in montagna, a Livigno d’altura, e sceso nell’ancora calda Ostia Federale già pensa alle simulazioni. Sì, avete capito bene, simulazioni, perché al solito gli americani delle tivù ci hanno messo lo zampino. A Rio sarà batteria tra le tredici e le quindici, e si andrà in finale tra le ventidue e le ventiquattro, la chiamano esigenza televisiva. Considerato il tempo televisivo, una notturna assicurata. Risultato? A Ostia il simulator acquatico prevederà a breve sessioni d’allenamento tardo serali, per intenderci dalle ventidue e trenta a oltre la mezzanotte. E per non farci mancare nulla, sarà del gioco anche Brandonn Pierry Almeida, brasiliano fenomeno (misti e 1500, campioncino mondiale juniror) che un mesetto a gennaio lo passerà con i Moro Boys. Come dire climax a tutto tondo, con il Brasile che viene da noi al Centro Federale. E scusate se è poco.
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