Il piscinone stretto

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore: Italfondo a quota uno, per il momento. Aspettando la 25 km, qualche riflessione sul campo di gara…

Copyright foto: vania toni

Mettiamola come vogliamo, ma questo nuoto di fondo cade ultimamente sempre nei vasconi stretti. A Barcellona mondiale l’anno scorso si erano inventati al Moll de la Fusta il circuito portuale. Zero onde, stretto canale dove più che bracciate sembrava un mulinare di cazzotti: mi ricordo l’occhio nero di Luca Ferretti a dire sì, un po’ snaturato questo fondo lo è. Certo a Berlino il mare non c’è, ma a confronto è meglio il lago Balaton in Ungheria, anche se poi nuotare con l’acqua a 30 gradi è più una sfida di sopravvivenza. Meglio comunque dei pist-off stretto e in corsa e le chicane a imbuto per arrivare a toccare l’arrivo. Un piscinone stretto, insomma. Modello De Luxe a Berlino, RegattaStrecke con bordo “vasca” le villette che sembra Legolandia, tutto bello e colorato. Veniamo a noi di casa azzurri: un bronzo di Ponselè, poi due legni che pesano come un armadio di Ikea. Aspettiamo fiduciosi la maratona della 25 km dopodomani, e il team event. Ma sorge spontanea la domanda. Se in Europa esiste il mare e noi ci esprimiamo creativamente meglio in esso, forse non era meglio ripensare alla nostra Piombino 2012 e al suo Europeo di vero fondo? Forza azzurri, forza ragazzi anche dai piscinoni si può uscire..
 
zicche@swimbiz.it

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