Mago Zurlì, o giù di lì. Chissà se glielo hanno mai detto al fighettoso coach ex dt ( in aspettativa ) Paolo Penso che l'abito fa in tutti i contesti di questo mondo , tranne che nel bordo vasca clorato, almeno per il momento? Sarà che è meglio percorrerlo, il bordo, in infradito d'ordinanza che rischiare di macchiare un 'eleganza ostentata con quel popolo semi trash che sono gli allenatori di nuoto. Ci risiamo ed è bastato che il gallico Asterix Lucas mirasse l'altro ieri a un Team tutto suo che, come per incanto, è ricicciato fuori lui, lo chic più chic della piscina. Dai tempi de LaPresse e Manaudou ne è passata di acqua, ma che il nostro scalpiti è un dato di fatto:principesco aplomb spesso poco gradito dai colleghi ( uno su tutti Claudio Rossetto) è verso il nuoto punto 2 che tende il pensiero del veneziano, aldilà del fantanuoto targato Lucas. Perchè fanta? perchè se è vero che un club a immagine e somiglianza è percorribile con sponsor, meno lo è pensando a una Pellegrini non più eterna portabandiera Aniene che percorra altre strade. Altro giro altri numeri. Il nuoto italiano è sempre più militare e sempre meno civile, nel senso delle società che sono l'ossatura del movimento. Pensare a un ritorno del mago Zurlì sulla scena, da personaggio quale è sarebbe solo una nota positiva. Per aiutare a rinfocolare un movimento che ha bisogno di personaggi oltre la sfera allenante, capaci di captare l'interesse di chi nel nuoto investe. O è solo, anche in questo caso, fantanuoto?
zicche@swimbiz.it