Fiato corto.Ansia da prestazione.Primi sintomi post delusione odierna. Ammettiamolo, siamo entrati nel vortice da sindrome inglese, uguale a Londra olimpica. Motivo? Si sperava nel di più di Fabio redivivo post batteria e sbornia da semifinale al contrario. Ci siamo risvegliati dopo un cento da illusione , almeno fino a trequarti gara, quando poi è uscita la fotocopia precedente migliorata solo di due posizioni. Insomma ci è mancato il nostro Scozzoli e ora un po' di buio ci prende, anche se poi il fondo insegna di mai perdere le speranze. Ma andiamo per ordine, e nemmeno troppo per il sottile.Diciamocelo, i 50 (rana) saranno al solito la lotteria che sono, dunque Scoz se la gioca per carità,forza Scoz, ma il resto è una nebulosa da chiarire. Ci dà la carica il sorriso e l'adrenalina dell'Orsi ( basterà?) per il suo percorso e quello in staffetta. E poi lei, la Fede, intesa come Pellegrini nostra, grande incognita a dorso perchè non abbiamo il valore al cronometro aggiornato a quello che potrà fare.Solo previsioni da grandi tifosi che siamo. Personalmente ci credo, ci ho sempre creduto nei suoi 200 a pancia insù, poi sullo stile, medesima distanza, si dice lei voglia e Asterix coach no. Sussurri che nel Villaggio acquatico hanno la forza di sostenere che la bella Falbalà è sempre il nostro metro di tensione e aspettativa. Che giro , nel giro di Pellegrini senza pressioni, come giusto che sia e ci mancherebbe, in una gara “inventata” in un anno di passaggio sabbatico. Ma che per colpa delle sindromi montanti sembra il prozac del momento. Domani si ritorna in corsia con Don Scozzoli, e in acqua entra la coppia PaltriDetti negli 800.Avanti si riparte, aiutateci a rifiatare perchè noi ci crediamo. Sempre, alla faccia delle sindromi
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