Semplice come bersi un bicchier d'acqua, o quasi.Mentre per gli "altri" il perdersi è forse un'espressione che suona un pò pesante, ma tant'è, così è andata. E da ieri,per la quarta volta il presidente Paolo Barelli siederà e guiderà fino al sole di Rio 2016 la Federnuoto.Operazione "Riccione", o -"il sole di Austerliz " di napoleonica memoria- la potremmo definire, ma l'analisi della vittoria barelliana parte da molto più lontano. Innanzitutto il risultato , quel 72 per cento dei voti conquistati la dice lunga sull'allungo di larga misura, e ci asteniamo dal definirla, come fu in passato, bulgara.Quantomeno in rispetto alla Len , guidata ormai da qualche settimana dallo stesso Barelli, dove magari qualcuno penserebbe a un aiuto agli amici bulgari. Si fa per scherzare, ovviamente, e stemperare un clima elettorale che a tratti è stato uno degli elementi di confronto anche aspro delle ultime settimane.Barelli , dunque.Anzi il Barelli4, il ritorno, ma nel caso di specie non si è mai spostato di un millimetro. Senza nemmeno tanto tessere trame elettorali, ha quasi preso in prestito la tecnica del Ju Jitsu, quello che sfrutta la "rabbia" e l'attacco dell'avversario per rispedire il colpo con più forza ed efficacia. Semplice appunto ,come bersi un bicchier d'acqua, e per gli osservatori giornalistici sul posto- noi pochi con il collega Arcobelli di Gazzetta- si è palesato nel colpo finale da palco . L'avvocato Giorgio Quadri, lo sfidante, ha provato a ribadire uno dei suoi cavalli di battaglia, quello riferito ai centri federali.Ha cercato il colpo a "sorpresa" del sono uno di voi,dell'abbraccio della platea, ma poi si è frenato in una spiegazione un pò intorcigliata del tipo non sono contro ma per la razionalizzazione, uno al nord , uno al centro , uno al sud, ovviamente di centri federali. Non entriamo nel merito dello specifico, e non analizziamo tutto il resto , ma è bastato questo per scatenare il raggio laser barelliano, che con il "vieni da me in federazione come facevi trent'anni fa" e "non è consentito essere imprecisi" ha chiuso la partita. Con Colica, sempre più solo nel suo 1,58 per cento. Ora, onore al merito di Quadri, sempre sorridente e disponibile anche nella sconfitta, che forse ha pagato varie componenti contro la corazzata barelliana. Prima, a nostro avviso, il gruppo di sostegno.Si è capito in sala che mentre il presidente uscente-entrante aveva con lui compatti i fedelissimi, dall'altra parte Quadri girava con Guarducci e Rampazzo, mentre gli altri, Casenghi e D'Ambrosio, se ne stavano lì, quasi fosse un gruppo tupamaros "il mondo ci divide , l'azione ci unisce". Forse , anche questo, in un mondo come quello del nuoto legato a una frequentazione assidua e costante, è stato l'elemento cruciale. Forse Quadri avrebbe dovuto iniziare la sua campagna prima, perchè al di là dei legittimi e importanti temi trattati, è con il territorio e con la frequentazione costante della base che si costruisce una vittoria. L'augurio? E' che l'ex azzurro Quadri non abbandoni oggi un progetto che lo può portare, da persona molto per bene quale è, lontano,lungo un percorso che abbia il suo futuro nell'acqua
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