E’ la competizione tuffistica italiana che porta il nome dell’Olimpiade di riferimento. E nel weekend di Coppa Rio, a Bolzano, dal trampolino maschile hanno detto la loro Michele Benedetti e Tommaso Rinaldi. “Sono stati bravi, ma tutto il livello generale mi è piaciuto – commenta a Swimbiz Domenico Rinaldi, tecnico dei due azzurri – per un atleta più esperto, come Michele, Tania Cagnotto o Maria Marconi, è più facile avere continuità di risultati. Tommaso è più giovane, viene dall’infortunio agli Europei di Berlino e ha una stazza tale da metterci un po’ di più a entrare nel miglior stato di forma”. Tommaso Rinaldi è anche reduce da mesi di preparazione in Canada “Già a Roma lavoravamo su tuffi ad alto coefficiente di difficoltà, ma ha potuto aumentare il volume: lì gli impianti di livello non mancano – e da questa stagione, la difficoltà dei tuffi è l’obiettivo principale – in verità è un messaggio che da anni allenatori come il ct Giorgio Cagnotto, io, Oscar Bertone o Fabrizio De Angelis lanciavamo. Ma ‘codificarlo’ fa sì che tutti i tecnici lo interpretino nel modo migliore”. A Bolzano, si è visto anche il debutto italiano dei tuffi misti uomo-donna “Ricordo i primi tempi dei tuffi in sincro, quando erano accolti con perplessità(leggi qui); ero uno dei pochi a intravederne il potenziale”. Sarò lo stesso per il sincro misto? “E’ in controtendenza con un’epoca di ‘specializzazione’ dei tuffi. Ed è difficile trovare atleti di sesso opposto dal fisico simile; si rischia di favorire ancora la Cina, che ha un ampio serbatoio umano - dal lato mediatico – spero, ma dubito, che incuriosisca gli spettatori generalisti. Solo il tempo ce lo dirà. Ma se non diventerà gara olimpica, rischia di attirare poca attenzione”. Parlando d’interesse per i tuffi “In Italia, nelle gare vanno sfruttate a dovere piscine ad alto impatto mediatico, come già accade per Torino. Più in generale, servirebbe una persona che si occupi del marketing della Fin”.
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