Intervista di fine anno a La Repubblica per tirare le somme prima del rettilineo finale che porta alle Olimpiadi di Rio 2016. Filippo Magnini e Federica Pellegrini, la coppia simbolo del nuoto italiano ‘Voi due restate le star’ recita il quotidiano “L’Italia è sempre appoggiata su uno solo che portava avanti la pagnotta. Dopo il 2012 ci stiamo riprendendo, ma l’Italia è piccola, perciò il ricambio generazionale è più lento rispetto ad altri Paesi - dichiara Federica, anche se poi quell’anno non lascia solo brutti ricordi, anzi – sono convinto che Rossetto con Federica abbia fatto un buon lavoro, è mancata la prestazione. E avere lei come partner mi ha allungato la carriera: se non fossimo stati insieme, avrei smesso dopo il 2012” confessa Magnini. E’ il tempo dei buoni propositi per l’anno olimpico, tornare da Rio 2016 col sorriso per una bella prestazione o una medaglia da ricordare per sempre, e solo dopo decidere del loro futuro. Ma i Pellemagno hanno consigli anche per il movimento “Solo stando vicini a Federica si può capire il suo livello di allenamento: Rosolino e Pellegrini sono stati i due peggiori compagni d’allenamento, con loro si può solo imparare. Ed è un peccato che la staffetta non si alleni insieme – dichiara il capitano, con la compagna di allenamenti e di vita che invita i giovani a seguire l’esempio dell’azzurro – viene dalla scuola di Alberto Castagnetti: sputare sangue e non farsi metter la mano davanti”. Un po' come Gregorio Paltrinieri - che, dalle colonne de il Messagero, anche Tania Cagnotto indica come sportivo all'anno, in Italia e nel mondo - "Ha le carte per vincere, per essere star ci vorrà tempo. Noi abbiamo portato il nuoto fuori dai confini dello sport, spianato la strada a molti" dichiara Magnini.
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