Paltrinieri a La Stampa “Paura per Israele? Non conviene farsi paranoie”

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Personalità ne dimostrava ancor prima dei 17 anni, scrive La Stampa “Debuttando in nazionale con un taglio da matricola che ha esibito con coraggio”. Da allora, Gregorio Paltrinieri è cresciuto, in tutti i sensi. “Cos’è cambiato dopo l’oro mondiale? Ho più responsabilità e più voglia” dichiara l’azzurro nell’intervista a firma Giulia Zonca. Giornata strana, quella, con un Sun Yang non pervenuto “Credo che avesse paura, dopo l’inaspettato testa a testa con me sugli 800 - ma, allo stesso tempo, allontanando seccamente ogni collegamento al doping – e basta dubitare di tutto. Quando ti prendono sei colpevole, altrimenti no”. Anche per questo, con la possibile esclusione della Federatletica russa in toto dalle prossime Olimpiadi di Rio 2016, il suo primo pensiero è “Alle persone pulite che ci andranno in mezzo, il che è insopportabile. Ma se una nazione perde credibilità, a quel punto è impossibile fidarsi”. Già, Rio 2016. Londra fu solo emozione, stavolta “Devo sfruttarla come spinta”. Rio come giorno della vita, per il matrimonio c’è tempo. E sulla strada che porterà al Brasile, la prima tappa è a Netanya, in Israele. Con tutto quel che ne consegue “Dopo Parigi è ancor più chiaro che non è possibile, purtroppo, prevedere tutto. Io non mi preoccupo, non avrebbe senso: non conviene farsi paranoie, non è una situazione che possiamo controllare noi”.
 
moscarella@swimbiz.it

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