Lo Stato dello sport paralimpico “Ora abbiamo la nostra voce”

Copyright foto: Swimbiz.it

“Lo Stato ha deciso che il paralimpismo è una questione di tutti: se lo Stato riconosce un ente, anche il cittadino comune è coinvolto”. Le parole del Presidente della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico Roberto Valori a Swimbiz.it sintetizzano l’importanza del riconoscimento politico ottenuto dal Comitato Italiano Paralimpico. Il lavoro delle federazioni paralimpiche si fa più agile “Del resto, lo stesso Comitato nacque dalla vecchia Federsport Disabili proprio con questo scopo, aprendo la strada alla nascita delle federazioni. Ora si aprono nuovi scenari e ci sarà probabilmente bisogno di creare nuove figure dirigenziali – e sul piano concreto – le sovvenzioni statali saranno più agevoli. E ora, sia come Cip, sia come federazione affiliata abbiamo la nostra voce per farci sentire: ad esempio per la questione degli spazi acqua, ovviamente in mdo civile e senza polemiche”. Valori sottolinea più volte come l’importanza dello sport paralimpico vada oltre il piano agonistico “Riveste una grande funzione sociale e garantisce un risparmio per lo stesso Ministero della Salute: più gente fa sport, normo o paralimpico, più è in salute”. Per questo, guardando alla sua federazione, il primo pensiero è per “I ragazzi che affollano in numero sempre maggiore i campionati giovanili di nuoto paralimpico. Tutte persone che lasciano casa per andare in piscina, anche quelle categorie di disabilità che anni fa si pensava non permettessero neppure di praticare attività sportiva – con la speranza che tra loro ci siano nuovi campioni - già agli scorsi Mondiali di Glasgow, sono usciti fuori molti giovani per l’Italia e con 11 medaglie abbiamo superato le 9 di Montreal 2015. Sono scaramantico e presto entrerò in ‘silenzio stampa’ su questo tema, ma il bilancio è di un fantastico triennio, con l’augurio che il ciclo vincente, passando per gli Europei di Funchal (30 aprile-7 maggio 2016), continui anche dopo Rio 2016”.
 
moscarella@swimbiz.it

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