Quel tatuaggio di Rousseau, nuotatore per una promessa al padre

Copyright foto: Rai Sport

“Papà, io voglio fare il nuotatore e andrò alle Olimpiadi”. Difficile dare molto peso a una dichiarazione del genere, se pronunciata da un bambino di otto anni. Ma Sébastian Rousseau sembra essersi legato al dito la scarsa fiducia che il padre diede alle sue parole. Oggi, nelle semifinali dei 200 farfalla a Kazan esibiva un vistoso tatuaggio, notato anche dal duoMecasacchi di Rai Sport, al secolo Tommaso Mecarozzi e Luca Sacchi. Una scritta che recita Un figlio non dimentica mai” e pare si riferisca a quell’episodio. Quale che sia il significato, è facile che il sudafricano abbia convinto il titubante genitore. Alle Olimpiadi di Pechino 2008 fu il più giovane atleta della nazionale, per poi entrare nei Gators della University of Florida, la stessa dell’azzurro Andrea Mitchell D’Arrigo. Di tatuaggi, anche in piscina, ormai se ne vedono parecchi, a cominciare da Federica Pellegrini(leggi qui). Per qualcuno hanno significati particolari, altri sono pura estetica, altri ancora un po’ “trash”: ineguagliato il russo Nikita Konovalov, “tappezzato” come il mostruoso demone di un video-game.

 

moscarella@swimbiz.it

 

Nikita Konovalov
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