Belle, simpatiche e velocissime. Tre caratteristiche in possesso di due delle migliori nuotatrici azzurre, autentiche regine dello sprint come Erika Ferraioli e Silvia Di Pietro. Le incontriamo a Roma, in una breve pausa tra gare e allenamenti, al meeting "Foro Italico". "Arriviamo comunque da un periodo intenso tra allenamenti e gare e il caldo intenso non aiuta ma andiamo avanti", dice a Swimbiz.it Erika, alla quale fa eco Silvia: "Stiamo usando le gare per allenarci e ora mancano meno di 3 settimane a Kazan. Stiamo facendo avvicinamento, in parole povere". Grandi amiche nella vita, tesserate per il Circolo Canottieri Aniene (entrambe però atlete militari, con la Ferraioli Caporal Maggiore dell'Esercito e la Di Pietro portabandiera della Forestale) le due velociste capitoline si dimostrano lontane dal cliché della rivalità tra atlete, dimostrando la loro intelligenza. Entrambe protagoniste nell'Open di Ungheria sono pronte per il Mondiale russo: "Ho lavorato tanto per riuscire a qualificarmi - ci racconta Silvia - e nel recente passato non sono stata benissimo(leggi qui), ma ora va meglio e mi sto piano piano rimettendo in carreggiata, sulla strada che fu a Berlino (e che le portò il record italiano sui 50 stile n.d.r.). A Kazan cercherò di tornare sui vecchi livelli". Per la Ferraioli invece, un periodo positivo con un bel "Settecolli" e un terzo posto nella finale dei 100 contro le formidabili Sarah Sjostrom e Ranomi Kromowidjojo: "si, sicuramente una bella gara, contro due campionesse, e non è semplice fare la tua gara quando quelle due se ne vanno via e nuotano 53". Ho fatto il mio miglior tempo proprio nell'occasione e ne sono felice". Erika e Silvia concordano sulle avversarie più forti "Sicuramente Sarah Sjostrom, che è l'atleta che in questo momento può fare i risultati più importanti -dice la Ferraioli e aggiunge Silvia - nella velocità Sarah, mentre nella rana credo Ruta Meilutyte possa fare bene". Le due "girls" non sentono il peso del settore velocità sulle spalle: "Non sento il peso - dice Erika - anzi fa piacere sentire la considerazione delle altre ragazze, e poi io tra poco mi tirerò fuori (ride n.d.r.)", mentre per Silvia - "è bello e fa piacere. Ho un margine di tempo più ampio di Erika, ma lei non deve assolutamente ritirarsi. E poi io come faccio?" Un'amicizia a prova di bomba e di cronometro, con il loro coach Mirko Nozzolillo che le guarda con affetto. Un duo da prendere ad esempio per tutto lo sport femminile azzurro.
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