Nella sua biografia “Open”, Andre Agasssi parlò del tennis come dello sport che più ti isola, con un campo lungo oltre 20 m e una rete a separarti dal tuo avversario. Ma nel nuoto i contendenti sono fianco a fianco, si spiano l’un l’altro durante la respirazione, così vicini da essere allo stesso tempo rivali e fratelli. Come Ryan Lochte e Michael Phelps. Un rapporto odi et amo il loro(leggi qui), con Lochness che negli anni ha alternato parole di stima a t-shirt irriverenti, speranze sul ritorno in gara di Michelino a sentenziosi “E’ ora che altri ne prendano il posto”. Prima dell’inizio delle Arena Pro Swim Series di Charlotte – gareggeranno anche i velocisti azzurri(leggi qui) – da qualche anno sua base d’allenamento, Lochte ha parlato dei suoi duelli con il nativo di Baltimore “Per me, una delle più belle rivalità dello sport. Semplicemente, per quello che Phelps è riuscito a realizzare e per quanto io sono stato capace di fare nel recente passato”. S’incroceranno nuovamente in vasca a Charlotte “Ma per me conta solo chi ha il tempo più veloce al mondo e chi vince l’oro olimpico” precisa Michael Phelps.
moscarella@swimbiz.it