Missy Franklin equilibrista, a dorso con la bottiglia dell’energy drink sulla fronte (marchio in vista, da vera pro) e subito Incredible! su Nbc e Huffington Post(guarda il video). A dirla tutta “Da noi già i bambini nuotavano a dorso con un bicchiere pieno in equilibrio, per migliorare la postura – racconta a Swimbiz Laura Savarino, grande dorsista azzurra negli anni ’80 – per le gambe, si nuotava con le scarpe da ginnastica; di tela, perché assorbono meglio. E il doppio costume rotto oppure con la rete, per imbarcare acqua”. Metodi artigianali di un nuoto pioneristico, prima del boom del 2000, quando Torino era capitale acquatica d’Italia “La nostra Safa era l’Aniene dell’epoca: sotto Corrado Rosso vincevamo tanto, andavamo in nazionale, facevamo record… ora non vedo la stessa passione negli allenatori di oggi, qui a Torino – il nuoto è cambiato molto – e per fortuna! Ora gira qualche soldo in più ed è diventato uno sport professionistico. Io fui una delle prime nuotatrici con un vero contratto, con tanto di stipendio. Non mi ha arricchito, ma a 18 anni mi potei permettere un’auto”. Ma non mancano controindicazioni “Ho una figlia di dieci anni che nuota, perciò frequento le piscine, ma non vado alle trasferte: perché mia figlia possa divertirsi e per non assistere a brutte scene di genitori-tifosi. I miei applaudivano a fine gara e chiedevano al vicino cosa avessi fatto, perché non sapevano nulla di tempi e di nuoto. E questo mi aiutò tantissimo”. Fino all'argento nei 200 dorso, alle Universiadi del '91 "Il dorso della Pellegrini? Comunque la giri, ha una tecnica fantastica e i tempi si vedono".
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