Due ore al giorno nella vasca dell’Aniene e poi di corsa a seguire le lezioni. “Sono una studentessa universitaria al terzo anno d’ingegneria chimica alla Sapienza di Roma” si presenta così, a Swimbiz, Erica Quadarella. Un cognome già noto in ambito acquatico e soprattutto nelle lunghe distanze, “sono la sorella di Simona, più giovane di me di cinque anni e mezzo” e già vincitrice di medaglie internazionali a livello giovanile(leggi qui), “è stato difficile vedere che lei mi abbia superato: alla sua età non ho ottenuto i suoi risultati, ma è un orgoglio, nonostante i nostri litigi, che non influenzano il nostro magnifico rapporto”. Erica ha avuto le sue più grandi soddisfazioni intorno ai 17 anni: più volte campionessa ai campionati giovanili e una partecipazione a un meeting internazionale con l’Aniene, “un club accogliente, in cui mi trovo bene e mi ha dato l’opportunità di stare nella squadra assoluta allenandomi meno ore, dovendo mantenere un buon livello per partecipare ai campionati italiani assoluti” ma poi una virata. A 18 anni, l’inizio di un percorso accademico, accantonando i suoi 4 e 800 stile, “come Simona, ma lei si è buttata anche sui 1500: io ho sempre tentennato su questi per ansia, ma uno deve fare quello che si sente”. Desidera un futuro certo nell’ambito della progettazione o dei materiali, “che mi può esser garantito solo dallo studio, la scelta che ho fatto, pur sapendo che il nuoto è la mia vita fin dai tre mesi e mi ha insegnato tanto, dalla sana competizione alla determinazione”. Le dispiace solamente che “qui in Italia non c’è la possibilità di coniugare le due attività”.
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