World Cup, tappa di Mosca, ennesimo caso di positività di un atleta russo: è il ventottenne dorsista Sergey Makov, risultato positivo all’ostarina, un agente anabolizzante. Oggi, dopo quasi un anno da quel 12 ottobre 2013, arriva la decisione del Fina doping panel, con il quale s’impone all’atleta un periodo di sospensione di due anni: dal 12 ottobre 2013 all'11 ottobre 2015 per la violazione delle regole antidoping, con la conseguente perdita delle medaglie conquistate. Con quest’ultima decisione, torna in mente l’allarme del ministro russo dello sport Vitaly Mutko(leggi qui): la federnuoto del suo Paese rischia di essere sospesa dalla Fina per due anni. Su 14 casi dal 2011, due non sono stati riscontrati dalla Rusada: Makov e Yulia Efimova (in foto); ai quattro scatta la squalifica della Federazione e Vitaly Melnikov potrebbe essere il terzo (il quindicesimo in totale), se venisse confermata la sua squalifica(leggi qui). Gli altri 13 casi di positività, riscontrati dalla Rusada (agenzia antidoping russa), testimoniano le dimensioni del problema e gli sforzi per provare a porre un argine, con controlli anche sugli atleti russi che si allenano temporaneamente o stabilmente all’estero(leggi qui).
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