Gli occhi del mondo già si posano sul Brasile, ora per i Mondiali di calcio, nei prossimi due anni per le Olimpiadi. E mentre sale la febbre da Rio, l’Italnuoto si muove per tempo, cercando una degna sede per il collegiale pre olimpico. Nella doppia veste di nuoto, il ct Cesare Butini, e del fondo, il team manager Stefano Rubaudo, dal 3 al 9 giugno in missione nello stato di San Paolo a visionare le possibili opzioni “Abbiamo ristretto il campo a un paio di club” spiega, a Swimbiz, Rubaudo. Italo-brasiliano, farà da Cicerone agli Azzurri; fece un primo sopralluogo già a gennaio, quando andò a trovare i genitori “Le priorità erano una piscina di livello, coperta, visto che in quel periodo farà freddo, e poi il budget”. Idee chiare, contatti, e sopralluoghi, ma il vero nemico potrebbe non essere il freddo. Sta facendo il giro del mondo, ripreso da importanti quotidiani come lo spagnolo El Mundo (allegato) o la Gazzetta dello Sport (gallery), il rischio infezioni per gli atleti che parteciperanno ai Mondiali di calcio e, tra due anni, ai Giochi. Il più temuto è il dengue (dall’omonimo virus), debilitante, ma dalla bassa incidenza mortale. Gli esperti locali sostengono che il periodo più pericoloso sia da gennaio a maggio, ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è detta preoccupata dell’alta concentrazione di persone che si avrà in zone urbane già densamente popolate. Almeno per il collegiale, nel caso, le alternative si possono trovare: come nella vicina Argentina…
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