Allez Camille! Mi girai di scatto, insieme al direttore, udendo dietro alla postazione di Swimbiz quel grido distinto nel frastuono del Palau Sant Jordi. Era Amaury Leveaux, che incitava Camille Muffat prima della semifinale mondiale 200 stile. Accadeva il 30 luglio scorso, prove generali del suo prossimo futuro: sostenere i compagni non più da bordo vasca, ma dagli saplti. Gli andò male, perché la connazionale (come Missy Franklin, poi oro in finale) fu surclassata da Federica Pellegrini. Ma tante volte ha esultato, vincitore di ori in staffetta (e non solo) da Juniores e Giochi del Mediterraneo agli Europei in lunga e in corta, fino alle Olimpiadi di Londra e agli stessi Mondiali 2013. Ora, un mese dopo l'annuncio sabbatico, guarda quei trofei e dichiara "Ho tutte le medaglie, ho fatto tutta la trafila del nuoto. E' il momento di dire stop e fare altro". Ritiro definitivo, forse accelerato dalla nouvelle France che in questi giorni imperversa ai Nazionali. Manaudou su tutti, arrivato a un decimo dal suo record mondiale 100 stile in vasca corta. Bousquet non si arrende, sognando Rio, ma intanto è in pausa; Gilot chissà. E' l'anciene régime che cede la cuffia e tifa dagli spalti.
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