Stavolta era partito in sordina, senza i botti di Riccione, qualificandosi nelle batterie col terzo posto. La finale, però, consegna un Matteo Rivolta ancora vittorioso, e stavolta mettendo la mano davanti ai big stranieri. Un 52”72 che acquista un valore ancora maggiore, perché già agli Assoluti il suo allenatore Leoni preannunciò una preparazione del delfinista finalizzata a Barcellona, non al Settecolli. “L’obiettivo qui era mantenere la condizione, non fare temponi. C’è da dire anche che i miei avversari, molto più muscolosi di me, quando non sono in condizione lo accusano maggiormente”. Dietro di lui, Laszlo Cseh (52”80) ed Evgeny Korothyskin (52”85), che nella pausa post batterie era definito dal suo allenatore Andrea Di Nino “Fuori dalla corsa per il primo posto. Non è ancora in condizione di gareggiare a quei livelli”.
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