Trampolini, piattaforme e acqua clorata, il suo pane quotidiano. Sarà anche una questione di dna, ma i risultati, nonostante la giovane età, già si vedono. E’ Tommaso Rinaldi, tuffatore classe 1991, a cui Maxim dedica un servizio nell’edizione luglio-agosto. Un’altra protagonista della vasca, Federica Pellegrini, è finita più volte sulla copertina del mensile. Stavolta è un ragazzo semplice, che non si ritiene ancora un campione, ma promette “lavoro per diventarlo”. E non cede allo stereotipo dell’atleta tutto sacrifici e sofferenze “Il mio, lo considero un lavoro appieno, anche se qualcuno non la pensa così; ma un lavoro che non mi pesa per niente […] tante persone svolgono professioni anche più pagate della mia, e non sono sereni con loro stessi”. Dunque un lavoro, ma, per il bel romano, soprattutto una passione. Coltivata fin da tenera età, quando il papà-tecnico, Domenico Rinaldi, gli chiese di scegliere tra tuffi e pallacanestro “Che praticavo con discreti risultati. Scelsi la vasca, in piena libertà”. E Tommaso vuol crescere in fretta “Più cose faccio a vent’anni, più me ne ritroverò a quaranta”. Conferma Max Mazzucchi, ex azzurro e talent Swimbiz dei tuffi “E’ uno che in piscina lavora: se ha delle possibilità, le sfrutta tutte; ogni giorno, valuta vantaggi o svantaggi di un tuffo nuovo o le prospettive di crescita in base ai risultati annuali. E’ uno, di testa, più pronto di tanti altri”.
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Tommaso RInaldi ha successivamente ritwittato l'articolo, ringraziando Swimbiz.