Eccola. Sognata, agognata, richiesta. E necessaria. A turno, tuffatori, allenatori e dirigenti l’hanno sempre ribadito: per i tuffi moderni, complessi e dal notevole sforzo fisico, è necessaria un’adeguata preparazione a secco. E al centro sportivo "Giulio Onesti" di preparazione olimpica del Coni, all’Acqua Acetosa, la Coni Servizi in collaborazione con la Fin può finalmente ufficializzare la palestra dei tuffi. Piscina da 25 metri, una vasca per i tuffi dotata di piattaforme da 10, 7, 5 e 3 metri, due trampolini da 3 metri, tre trampolini da 1 metro, una buca per gli allenamenti a secco con due trampolini, un locale "palestra" completo di macchinari, tappeto elastico, pedana facilitata e trampolini a secco. E telecamere per l’analisi biomeccanica. “Una palestra all'avanguardia che ci pone nelle stesse condizioni di allenamento di Cina, Russia, Messico, Stati Uniti, Canada e Australia – commenta soddisfatto il Ct dell’Italtuffi Giorgio Cagnotto e gli fa eco la figlia Tania, punta di diamante del movimento - la palestra è fondamentale per assicurare la crescita del movimento. I tuffi italiani hanno bisogno di strutture per alimentare la base dei praticanti e consolidarsi in ambito internazionale. Il complesso dell'Acqua Acetosa può rispondere a entrambe le esigenze e diventare un punto di partenza di eccezionale rilevanza soprattutto in chiave giovanile". E la leggenda Klaus Dibiasi spiega quanta strada abbia compiuto questo sport “Col crescere dei coefficienti la preparazione fisica è indispensabile. Finalmente abbiamo tutti gli elementi per svolgere nel migliore dei modi la fase a secco. Manca ancora il completamento della bolla che si rende necessaria soprattutto per sperimentare tuffi particolarmente pericolosi dalla piattaforma; ma siamo fiduciosi che nel prossimo futuro potremmo disporne”. E come anticipato a Swimbiz.it dal dirigente Marco Benati, il prossimo passo è trasformare la struttura in un vero Centro Federale dei tuffi(leggi qui).
moscarella@swimbiz.it