Parlando di tuffatori italiani non può non farsi il nome di Adriano Ruslan Cristofori, nonostante abbia da poco compiuto diciotto anni. “Ho iniziato a tuffarmi a cinque anni e mezzo in Spagna”, racconta a Swimbiz l’atleta della Dibiasi. Di origine ucraina “sono stato adottato da una famiglia italiana quando avevo quattro anni, ma abbiamo vissuto in Spagna. Sono in Italia da soli due anni”. Per la tua crescita agonistica, meglio la Spagna o l’Italia? “Devo molto ai miei allenatori spagnoli, senza di loro oggi non sarei quello che sono. Ma penso che il trasferimento a Roma per la mia carriera sportiva sia molto meglio. Qui in Italia i tuffi hanno una storia, c’è Dibiasi, c’è Cagnotto, c’è Tania". Nel weekend del 7 nazioni giovanile di Stoccolma, Cristofori ha vinto l’oro da 1 m Categoria A e l’argento dai 3 m (bronzo per il sincro Porco-Volpi), ma talento e preparazione invitano a vederlo su ben altri palcoscenici “E’ ancora junior, ma presenta il programma più difficile tra i suoi colleghi italiani” commenta Max Mazzucchi, ex azzurro e talent Swimbiz dei tuffi; ha già duellato con i grandi(leggi qui) e, dopo il secondo collegiale nazionale giovanile dell’anno “Agli assoluti di Bolzano cerco la qualificazione agli Europei di Rostock”. E Mazzucchi ricorda che nella corsa continentale, come per i Mondiali “E’ 3° nelle selezioni. Potrebbe puntare anche alla qualificazione olimpica; in fondo, quando in passato si è puntato sui giovani, non si è mai sbagliato” come una certa Tania Cagnotto, anche se il giovane smorza e vede Rio 2016 ancora come un sogno. E per una piattaforma in cui i vari Dell’Uomo, Verzotto e Batki soffrono un po’ di solitudine a quelle altitudini, Cristofori avrebbe in bagaglio anche tutta la serie da 10 m “è vero, ma per ora, avendo dei problemi ai tricipiti, la piattaforma è stata messa da parte. Poi più avanti si vedrà”.
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