Un po’ acciaccato, ma anche eccitato per il tour che lo aspetta “Dall’1 al 5 giugno, totalmente inaspettata, farò la prima tappa del circuito Red Bull in Texas – racconta a Swimbiz.it Alessandro De Rose, primo tuffatore italiano dalle grandi altezze - con tanto di training camp per provare un nuovo tuffo. E poi Copenaghen, Furore, Polignano a Mare”. Se tutto va bene “Anche semifinali a Shirahama e le finali a Dubai. Posso dire con orgoglio che, dopo le mie prove a Polignano a Mare e Bilbao dello scorso anno, l’organizzazione ha scelto di assegnare ‘wild cards’ ad atleti meritevoli”. De Rose si è inventato praticamente da solo in questo sport, ma lo sta portando in alto. Destino comune con Giovanni Tocci, cosentino come lui che ha illuminato in questi giorni gli Europei di Londra. “Tocci è sempre stato così: se deve fare la magia, lo fa in gara. E l’Europa, nel trampolino maschile, è estremamente competitiva. Qui ci sono molti dei migliori al mondo”.
Non è un caso se entrambi, a Cosenza, siano cresciuti con questa testa “Chi ci ha fatto innamorare dei tuffi è stato Gaetano ‘Nino’ Aceti.”. Molto più di un allenatore. Oggi si vedono solo le medaglie, ma è importante capire da dove siano partiti questi ragazzi “Nino doveva inventare, letteralmente, per farci fare tuffi. Non avevamo un trampolino e lui tagliò da sé una tavola”. Sono queste cose a insegnare il valore dell’umiltà. Partiti da zero, i tuffi cosentini arrivano in 10-15 anni a questi livelli. Un lungo lavoro tra estreme difficoltà strutturali ed economiche “Da soli non avremmo potuto farcela. Il livello è salito da quando è subentrata Lyubov Barsukova – e la Federnuoto ha creduto in loro – il progetto giovani di Oscar Bertone sta dando i suoi frutti. Segue Giovanni da quand’era piccolo, ma ci sono anche Francesco Porco, Antonio Volpe, Laura Bilotta...”. Ma la generazione meraviglia “Vincente già a livello giovanile” non è solo Cosenza o la Calabria e sta uscendo fuori anche con Elena Bertocchi, Andrea Chiarabini, Gabriele Auber… Se i giovani azzurri manterranno questa mentalità umile ma vincente, quest’attitudine al lavoro “E aggiungiamo le strutture di Bolzano e Roma, dove arriverà l’Italtuffi?”