“Di questi tempi, i ragazzini tra di loro sono cattivelli, sono ‘bestie rare’: quando i pallanotisti della squadra lo vedevano arrivare, i commenti negativi non mancavano, gli facevano le foto con il cellulare e io giustamente sono intervenuta” racconta a Swimbiz Alessandra Bisello, coordinatrice di Sport Management, parlando di Alessio Quecchia, altro sicronetto d’Italia, dopo Giorgio Minisini - impegnato fino al prossimo 13 dicembre in collegiale con la Nazionale a Pietralata(leggi qui). E le offese non arrivavano solo dai giovani, ma anche dagli adulti, incalza la sua ex allenatrice Stefania Marchese “durante una gara, un genitore si è espresso ad alta voce in maniera poco consona, ma ha ricevuto la spiegazione del papà di Alessio: il nuoto sincronizzato non è una disciplina esclusivamente femminile, è come la danza, il pattinaggio e la ginnastica artistica”. E proprio da quest’ultima, il giovane classe 2001 ha cominciato “poi nel 2009, la mia insegnante mi suggerì di unire il nuoto che facevo in contemporanea alla ginnastica e io accettai” chiosa il timido Alessio. E da lì è nata la passione “Ho avuto dei buoni risultati ai regionali, dove sono arrivato 40°, per poi passare agli italiani, facendo gli obbligatori e balletto”. Certo ne ha viste di cotte e di crude “all’inizio mi sentivo escluso, essendo l’unico maschietto, poi ho fatto amicizia e sono al centro dell’attenzione” alla piscina di Ghedi, in provincia di Brescia, dove è allenato da settembre da Silvia Lorenzi, presso lo Sport Management. “La mia insegnante, con la quale trascorro 2h e mezza la giorno, mi esorta a lavorare sulla potenza e sul mio punto debole: la verticale e soprattutto la spaccata”. Per vederlo gareggiare quest’anno “con singolo e doppio in regione, per farsi maggiormente le ossa e crescere dal punto di vista degli esercizi liberi dove è un pochino indietro. E poi dall’anno prossimo a livello nazionale” dice la Bisello. Tanti progetti per il determinato Alessio, che suona la chitarra elettrica da amante della musica rock e pop e sogna un giorno di fare concorrenza in Nazionale proprio a Minisini e diventare come lui un insegnante di synchro “altrimenti vorrei diventare fisioterapista, rimanendo sempre nell’ambito sportivo”.
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