Aveva 26 anni, un argento olimpico e un oro mondiale già al collo. Un malore improvviso, fatale, durante un training camp a Flagstaff negli Usa, negò ad Alexander Dale Oen l’opportunità di cercare, da favorito, il titolo olimpico a Londra 2012. Anche per questo, Daniel Gyurta decise di regalare la sua medaglia d’oro alla famiglia dell’amico e rivale, gesto che gli valse anche un riconoscimento dall’Unesco(leggi qui). Era presente anche ieri (foto), quando a Bergen è stata svelata una statua commemorativa del campione norvegese creata dall'artista Arne Maeland. Dale Oen, scolpito in atteggiamento trionfante sul podio, il giugno scorso era già stato onorato di una piscina a suo nome dai suoi concittadini. Gyurta è in Norvegia per partecipare al Bergen Swim Festival, ma negli ultimi anni il meeting non poteva non diventare occasione per rendere omaggio al ranista scomparso: lo scorso anno fu il campione olimpico Cameron Van Der Burgh, che depose un fiore sulla tomba. E il 30 aprile 2013, primo anniversario della sua morte, anche l’azzurro Fabio Scozzoli volle dedicargli "Un ricordo speciale ad un anno dalla tua scomparsa…” con una foto del podio ai Mondiali 2011(leggi qui). Perdite umane che lasciano un vuoto anche nello sport, siano recenti come la scomparsa di Camille Muffat o in bianco e nero come la Tragedia di Brema.
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