L’ultima mail arrivata in redazione, la nostra, a info@swimbiz.it, era di qualche giorno fa. La giovane Giulia di Torino ci scriveva entusiasta del “nuoto delle stelle” del 20 dicembre nella città della Mole e in riferimento al grande evento ci chiedeva lumi addirittura circa la prevendita dei biglietti. Le rispondemmo girando la mail alla Federazione Italiana Nuoto, autorevole organizzatore con la città di Torino a patrocinio, peraltro contenti del clima di entusiasmo e di seguito che stava man mano crescendo nell’attesa di vedere il grande nuoto internazionale nella città che fu Olimpica nel 2006. Come Giulia, tantissimi appassionati da tutta Italia hanno iniziato il tam-tam del nuoto spettacolo, una sorta di fibrillazione collettiva che ormai contagia soprattutto i giovani, oltrechè gli appassionati. Una famiglia di milioni di appassionati, e già il problema era “dove li metteremo tutti per questo grandissimo evento?”.
Oggi la doccia gelata, già preannunciata da qualche giorno nei quotidiani, i codicilli di un regolamento incomprensibile, che fanno rima con certa politica più che con lo sport, in barba ai 50 atleti top swimmers che rischiavano addirittura sanzioni dalla federazione internazionale, nel caso avessero calato in acqua cuffia e costume. “Not approved”, non approvato dalla Fina, fa un effetto che sa di acqua da tutte le parti, e vaglielo a spiegare alla giovane Giulia, che era già pronta con il quaderno degli autografi, entusiasta di un evento cosi bello prima di Natale. I parrucconi senza cuffia che sovraintendono alle sorti del nuoto mondiale forse hanno una prospettiva altra del nuoto. Per noi, nel rispetto sempre delle regole, lo sport è meno business e più partecipazione, meno politica e più socialità. Se non si partecipa si perde, sempre. E la nostra famiglia del nuoto si aspetta una risposta più concreta e chiara dalla Fina Family. Lo dobbiamo a Giulia, al nuoto italiano, a quello europeo e mondiale. E a tutti gli appassionati.