“Cosa fare da grandi?” lo chiama il presidente del Coni e dell’Aniene, Giovanni Malagò. E’ il post carriera agonistica, il momento più ostico nella vita lavorativa di un atleta. Ma anche dai possibili, drammatici, risvolti personali o psicologici. Dei quali è stata esempio e monito, in questi anni, l’Australia di Thorpe & co(leggi qui). E spesso frutto, come sottolineava a Swimbiz.it il bronzo olimpico e psicologo Luca Giustolisi, anche della concezione che la nostra società ha dello sport e degli sportivi(leggi qui).“Mi sono ritrovato da un giorno all’altro nella situazione di non saper cosa fare nella mia vita. Dal passare le mie giornate in piscina, ho iniziato a passarle a casa senza sapere più cosa fare” ha raccontato oggi Domenico Fioravanti, storico bi olimpionico a Sidney 2000, alla presentazione dell’iniziativa EduCare Sport di Bnl e Coni. “Il programma prevede una serie di incontri gratuiti su temi legati al “dopo-carriera”, per formare i partecipanti su argomenti economico-finanziari e motivazionali: si parlerà di sostenibilità di un progetto d’impresa come di possibili formule di credito e strumenti a sostegno dell’imprenditoria” si legge nel comunicato ufficiale. Domenico Fioravanti lavora oggi in un’azienda di swimwear - Akron, famiglia Dell’Andrea – dove ha trovato una nuova dimensione e nuovi obiettivi “il mio sogno è che un nuotatore conquisti una medaglia olimpica indossando un mio costume”. Ma per molti ex atleti l’ingresso nel mondo del lavoro è ancora una questione problematica, e antica, pensando che già Guarducci e Mazzola proponevano progetti di reinserimento(leggi qui). L'importante, sottolinea Massimiliano Rosolino "E' darsi sempre da fare e, soprattutto, saper riconoscere i propri limiti. Nessuno ha l'onnipotenza".
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