Andreas Billi, tuffo e a capo “Così riparto dopo l’infortunio. E per Trieste…”

Copyright foto: andreas billi

Un cambio d’idea improvviso, il corpo è già in aria “Questo non lo chiudo, provo qualcosa di più semplice”; ma è troppo tardi, non c’è abbastanza spazio, e Andreas Nader Billi urta violentemente il volto a contatto con l’acqua(leggi qui); uscendo dalla vasca, attacchi di nausea; si teme un trauma cranico. Ne esce con una frattura all’orbita oculare “L’unica soluzione era operare per accelerare i tempi, o sarei dovuto restare fermo due mesi – spiega a Swimbiz – rovinando tutto il lavoro che ho svolto fin qui in Messico”. Operazione riuscita, con tanto di placca innestata “Avrei voluto tornare il prima possibile a tuffarmi in acqua, ma metterei a rischio l’occhio stesso”. La volontà è di ricominciare a muoversi già da settimana prossima “Martedì alla visita medica ne saprò di più”. Nel frattempo, riparte dalla ginnastica, da tutto quell’intenso lavoro ‘a secco’ svolto in Messico(leggi qui) “Al di là della quantità, è la cultura, lo spirito con cui ci si allena ad essere diverso dall’Italia: si lavora tanto, ma ci si diverte anche tanto. Mi hanno fatto integrare subito, mi portavano in giro…esagerano solo un po’ coi tacos(ride) – sembra di rileggere Gregorio Paltrinieri al ritorno dall’Australia(leggi qui) dove, rispetto all’Italia, all’interno della squadra trovava più identità di gruppo che competizione (sportiva, s’intenda) – sì, un po’ succede anche nei tuffi”. A Guadalajara, Billi ha trovato un'alta concentrazione di grandi atleti “Agevolata dal fatto che la città ha una sola squadra. Alcuni vengono da città lontane; anche in Italia non manca la volontà di spostarsi: Gabriele Auber, Elena Bertocchi, Giovanni Tocci… - e di staff – più allenatori, ognuno col suo ambito. E dottori, preparatori, balletto per la coreografia…”. Per ricreare qualcosa di simile in Italia, si potrebbero implementare più raduni nazionali? “Sarebbe una buona soluzione”. In Messico, Billi ha trovato anche numerosi impianti di qualità “Ma è giustificato dal fatto che lì i tuffi sono sport nazionale: il numero di tesserati è superiore, e si portano i bambini in piscina la mattina prima di scuola, e di nuovo il pomeriggio. Da noi non sarebbe possibile - anzi, spesso lo sport è visto solo come ’distrazione’ dai compiti – cos’ho portato lì dall’Italia? Direi la tecnica, grazie a quella in Italia sappiamo compensare mancanze strutturali”. E per i Categoria Indoor (6-8 febbraio) di Trieste, Andreas Billi chi tiferà? “Giovanni Tocci. I favoriti dal trampolino restano lui, Michele Benedetti, Tommaso Rinaldi e Andrea Chiarabini – tuttavia, pensando alla direttiva federale sull’aumento di difficoltà(leggi qui) – almeno all’inizio, sarà più rischioso; perciò, in quest’occasione, potrebbero approfittarne Tocci e Chiarabini”.
 
moscarella@swimbiz.it

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