Che questo Campionato Italiano di nuoto fosse ricco di contenuti ne eravamo pienamente coscienti, i trials all'italiana, terzo step di avvicinamento alle Olimpiadi di Parigi 2024, posizionati a poche settimane dal termine dei Mondiali di Doha, potevano creare più di un grattacapo ai vertici FIN, in primis a Cesare Butini, che della chiusura del cerchio perfetto per la Nazionale ne è il principale artefice.
Si sperava di completare le caselle mancanti per le gare singole all'ombra della Torre Eiffel e parzialmente i risultati ci sono stati, alcuni aspettai, altri inaspettati ma ancora tanti, troppi mancanti. i 100 rana femminili, quelli con più concorrenza qualitativa e quantitativa alle spalle della Benny nazionale, che come d'abitudine a dicembre la pratica l'aveva già chiusa, l'ha spuntata la toscana Lisa Angiolini, che probabilmente ha fatto con il suo staff tecnico il miglior precorso di preparazione per arrivare al top al momento giusto.
Nella velocità maschile niente di nuovo tranne la grande determinazione di Leonardo Deplano che strappa il pass sia nei 50 che nei 100 stile libero e sarà pedina fondamentale nella staffetta 4x100 stile libero. Così come per Filippo Megli che si è assicurato almeno di far parte del quartetto della 4x200 stile libero. E poi? E poi niente da fare per Marco De Tullio, per Giacomo Carini, per Luca de Tullio, per Margerita Panzira, per Elena di Liddo, per Chiara Tarantino e per altri punti fermi della nazionale che dovranno rimandare i propri sogni a giugno con l'ultima chiamata alle armi del Sette Colli, quando a margine degli Internazionali d'Italia che avranno da combattere contro gli Europei furbescamente messi a contrasto negli stessi giorni dalla European Aquatic Association, ex LEN ai tempi gloriosi di Paolo Barelli presidente, ci sarà da riempire il book con i nomi di chi avrà il privilegio di volare in Francia.
Ho omesso di proposito di accennare agli ultimi due nomi che a Riccione hanno trovato la carta olimpica, Sara Curtis nei 50 stile libero
e Alessandro Ragaini nei 200 stile libero, due esponenti della Generazione Z che hanno fatto la voce grossa per trovarsi al posto giusto ed al momento giusto, e con loro riemerge dall'oblio di un paio di stagioni troppo blande anche Erika Gaetani, che passando dal Salento a Roma trova la verve giusta per mettersi in evidenza agli occhi di Butini, tutti atleti nati abbondantemente dopo il 2000, che nonostante aver vissuto sulla propria pelle la tragedia del Covid che ha di fatto bloccato le piscine per un anno e mezzo e distrutto i sogni di molti atleti che nel fermarsi hanno deciso di cambiare mestiere , hanno avuto la determinazione e la resilienza per resistere, resistere, resistere.
Sono i ragazzi che hanno fatto la voce grossa per i propri diritti nelle scuole, nelle piazze, attenti al green e agli ultimi e che anche nel movimento natatorio sanno cosa vogliono e come andarselo a prendere. Il futuro è nelle loro mani e noi, umili cronisti, non possiamo che guardarli ed ammirarli e spingerli con le forze delle nostre parole a raggiungere i traguardi voluti.
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