Oltre l’83% dei voti per Paolo Barelli, nuovamente eletto Presidente della Federnuoto nel confronto con l'altro candidato, Alessandro Valentini (13.03% dei voti, 3.57% gli astenuti). A dispetto delle percentuali, una volta sceso dal palco gli scenda una lacrima mentre abbraccia la moglie. Nel suo discorso d’insediamento, è stata approvata per acclamazione la sua proposta di eleggere Lorenzo Ravina, reggente della presidenza Fin nelle settimane seguite alle dimissioni di Barelli, presidente onorario Fin nel prossimo quadriennio olimpico. In precedenza avevano parlato Novella Calligaris e Cristina Tarantino, candidate al consiglio federale, ricordando le loro esperienze natatorie e dirigenziali. Gianni Nagni, a sua volta candidato nel consiglio federale, si è proposto come ideale anello di congiunzione tra Paolo Barelli e Giovanni Malagò - e le istituzioni da essi presiedute, Fin da una parte, Coni e Aniene dall’altra – opposti da una dura querelle legale in questi anni. Paolo Barelli ha replicato che la Fin e lui stesso non siano mai stati contro la presidenza Coni di Giovanni Malagò, ma che si siano difesi dall’accusa di truffa aggravata, poiché le autorità giudiziarie hanno stabilito che il fatto non sussiste. Gianni Nagni ha controreplicato che il suo intervento di oggi fosse semplicemente un gesto di pace. Situazione simile si è verificata tra il neo Presidente Fin e l’avvocato Francesco Soro, oggi rappresentante del Coni in assemblea. Soro ha spiegato che il Coni ha esercitato il suo compito di vigilanza, Barelli ha ribadito che la Federnuoto si è solo difesa da un’accusa ed entrambi, in un siparietto finale – “Tranquillo, nun te meno” dice, scherzando, Barelli – hanno ribadito il rispettivo augurio di una futura riconciliazione.