Che stile, andarsene in giro per la vasca a dorso. Sarà che vedi la piscina da un’altra prospettiva, l’unica che non t’impone la faccia sott'acqua di chi ha l’arrivo lì davanti con altro stile: ti guardi il soffitto, respiri aria che è un piacere continuo e non è poco, scorgi le bandierine segnaletiche come fossi un aeroplano in fase di planata, ma il bordo da toccare per vincere te lo trovi dietro le spalle. Risultato? Un Simone Sabbioni bronzeo da cento metri come la faccia che la dice lunga sulla sua prima medaglia da divo internazionale della specialità. Non sarà la croisette acquatica che si aspettava, ma poteva anche andare peggio sul finale, o meglio mettiamola così, terzo pari merito con un altro, ma lì in alto il francesino fighetto Camille Lacourt non era proprio impossibile visto il tempo. Ma tra il dire e il nuotare, specie a dorso, c’è il battesimo internazionale del Sabbia.
Conta questo alla fine, più che la faccia da supereroe acquatico, un po’ ce l’ha , mascellone dentone incastrato in un volto pieno di simpatia da fantastici quattro. Ecco in quattro sul podio per tre medaglie è bellissimo, vallo a dire ai legni (quarti) di Toniato e Codia che sei ancora lì a prendertela per quello che poteva essere meglio. Loro che ancora se la grattano la sfiga di un arrivo al toto lotteria che ti tiene fuori da qualsiasi posto di un podio. Quindi godiamoci e festeggiamo il bronzo, e riapriamo il gas il prima possibile per nuove fantastiche avventure. Tutte rigorosamente a stile dorso.