Mario Balotelli, il calciatore, è uno dei massimi esperti. Alla velocità di un suo cinguettio, un tweet tecnologico, scatena polemiche, reazioni, controreazioni come una triangolazione che porta dritti in porta. L’effetto mediatico vale quasi un gol, anzi nel suo caso quasi una punizione al limite che coinvolge la Football Association inglese per un “colpo di testa” infelice sugli ebrei. Apriti porta, e Balo alla barriera ritwitta con un I’m sorry. SuperMario protagonista obtorto tweet, e ancora si discute sulla libertà o meno di cinguetto di un professionista sportivo in corso d’opera: hanno provato gli americani , insistito gli australiani, ma alla libertà di comunicazione personale è difficile, se non impossibile, mettere dei paletti. Ma delle regole certo che sì. Se la Fin, agli azzurrini, tempo fa suggeriva informalmente una tweet card (con regole consigliate per i social) l’Acquatic Tweet è di casa da tempo all’Italnuoto. Regina indiscussa manco a dirlo è la Divina, al secolo Federica Pellegrini, grande animatrice che del social ne fa un uso spesso chirurgico, quando le tematiche sia fanno serie . Con lei Super Pippo Magnini che a Londra tenne a battesimo il suo personale cinguettio di fuoco, chiuso e riaperto dopo un intermezzo olimpico a tutto social. Ultimo ieri, tra i protagonisti della vasca, Greg Paltrinieri che ritwittando un pezzo di Swimbiz ha “ripreso” una sua intervista a un noto quotidiano con un secco “non ho mai detto quelle cose”. Potere del tweet, agenzia di stampa personale. Che sul personale scatena anche il parallelo mondo, sempre acquatico, fatto di professionisti e di parenti a vario genere. Al tweet di Swimbiz che riportava un pezzo su coach Andrea Di Nino (peraltro twittato dalla stessa Fina) al clinic mondiale degli allenatori di nuoto a Doha, apriti Acquatic social. Un noto preparatore atletico del mondo del nuoto di spessa caratura professionale, italiano, si dilunga commentando “…sapersi vendere…quanto conta!” inseguito e sostenuto nella battuta tra i preferiti dalla moglie (ah, le mogli, bastavano quelle del calcio e del tennis) di un top coach azzurro a Doha. Ma come, invece di esultare per un italiano sul podio, pardon palco, twittate così?
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