In archivio anche gli Europei di Rostock, la Nazionale di tuffi concentra le sue attenzioni sugli imminenti e attesi Mondiali di Barcellona. E’ andata molto bene Tania Cagnotto – anche se non aveva messo l’appuntamento tedesco in cima alle sue preferenze – un po’ meno Maria Marconi, che ha chiuso con un (deludente quanto inatteso) quarto posto dal trampolino 3 metri. Almeno questo è il punto di vista di Oscar Bertone, tecnico federale responsabile della Nazionale di tuffi giovanile e commentatore per la Rai. La sua analisi è chiara e precisa: “Maria era da podio agli Europei, il quarto posto è un mezzo flop. Speriamo che si ristabilisca presto soprattutto a livello psicologico, perché fisicamente sta molto bene. Ora deve preparare al meglio il Mondiale, perché può ottenere discreti risultati”. Sulla Cagnotto poco da aggiungere, se non che “ora deve metabolizzare al più presto le medaglie di Rostock, è un’atleta molto seria e professionale, quando si deve tuffare dà sempre il 100% anche quando non mette al primo posto un determinato appuntamento”. Il pericolo più grande, in ottica iridata, è rappresentato dalle atlete cinesi, che appaiono imbattibili: “Per sconfiggerle bisognerebbe solo spararle! – sorride amaro Bertone – la Cina ha una struttura di base che in Italia e in Europa non c’è, investe sugli impianti e riesce a garantire ai propri giovani un sostegno ad altissimi livelli. Ma ora sono in crescita paesi come il Messico e l’Australia”. La situazione italiana, purtroppo, è sempre la stessa: “Non c’è un sufficiente numero di impianti all’avanguardia – ammonisce Bertone – i successi della Cagnotto hanno trainato tante ragazzine ad avvicinarsi con entusiasmo a questo sport, ma a livello politico non viene seguita questa tendenza favorevole e non si riesce a fare il salto di qualità. Ed è un vero peccato”.
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