Un presidente viaggiatore dal chilometraggio quasi illimitato. In lungo e in largo, Europa e estremi confini del mondo natatorio: Paolo Barelli presidente Fin (e Len) non si risparmia certo con i punti Mille Miglia , ultimo volo toccato questa settimana nel tour da presidente europeo. Lituania, Serbia , Ungheria, Turchia,Azerbaijan, primi ministri del gotha politico in versione sportiva che discutono di grandi eventi. L’Europa vecchio modello non basta più alla crescita e allo sviluppo del nuoto continentale, è un dato di fatto oggettivo, l’onda anomala della contrazione economico e finanziaria abbraccia tutto, piscine comprese. C’è bisogno di una nuova idea di nuoto,di organizzazione, di risorse fresche e quasi mirabolanti (soprattutto a est) che diano nuovo impulso alla organizzazione dei grandi eventi. La crisi ha contratto i rubinetti dell’acqua nella vecchia “old” natatoria europea e si deve trovare necessariamente un new deal per ripartire. I Turchi ,per esempio, stanno dando impulso alla loro personale nuova frontiera acquatica: si è visto a Istanbul, si è riproposto per i Giochi del Meditterraneo, il nuoto cavalca la voglia che già è presente oltre i confini di un Mondiale spagnolo, a Barcellona tra meno di un mese, che sarà la cartina al tornasole di tanto lavoro sul futuro prossimo. E Barelli? Viaggia da quel dì , Istanbul prima e Bacu, Azerbaijan, qualche giorno fa con il ministro dello sport Rahimov : idee, progetti , allargamento di confini oltre i comitati olimpici europei del 2015 per arrivare alla vasca. E con in tasca tre passaporti di peso, Fin, Len e Fina e una idea di nuoto che lo potrebbe presto portare ad essere il prossimo presidente della Federazione internazionale, in una concentrazione di potere e di obiettivi unica nel suo genere. Trovare da presidente europeo-il che certo ha grandi ripercussioni positive anche in ambito italiano lo ammetteranno anche gli anti barelliani- una risposta ai tanti problemi di uno sport “ad acqua calda” vorrebbe dire gettare le basi per una nuova formula di un nuoto in perenne evoluzione. E diventare, ad oggi, il presidente italiano dello sport con più visibilità e prestigio a livello internazionale.
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